Nella vita quotidiana le difficoltà sociali e relazionali del bambino sordo profondo diventato adulto e del soggetto che ha perso l'udito in età adulta, sono le STESSE.
L'abbattimento delle barriere sensoriali è una neccesità inderogabile in modo da rendere fruibile a tutti non solo ogni forma di comunicazione e informazioni ma anche gli ambienti.
Le cosiddette "BARRIERE ARCHITETTONICHE", ad esempio, non sono limitate ad aspetti fisici rappresentati da ostacoli alla mobilità quali dislivelli o distanze: nella normativa tecnica per l'accessibilità, in vigore dal 1989 per spazi ed edifici privati, le barriere sono definite ed articolate in tre paragrafi in cui sono incluse anche le cosiddette barriere sensoriali.
Al punto c della definizione di barriere architettoniche riportata nel DM 236/1989, articolo 2, e nel DPR 503/96, articolo 1, si legge che una barriera può essere: "la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettano l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque ed in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi"
Non si tratta soltanto di rispettare delle disposizioni di legge ma di rendere semplicemente fruibile gli spazi e la comunicazione perché dobbiamo tutti essere consapevoli che molte persone, diverse fra loro, abitano il mondo, e ognuna di esse ha un proprio modo di starci per età, genere, cultura, ceto, stato di salute, ecc.
Piccole modifiche comportamentali, di buon senso o semplicemente di buona educazione (come parlare guardando l’interlocutore, senza coprirsi la bocca o muovere continuamente la testa e non da lontano) possono rendere la vita di una persona sorda, molto più facile.
L'introduzione di innovazioni tecnologiche (oggi assolutamente possibili) che permettono la trasformazione immediata del parlato in TESTO SCRITTO, sono ausili che rendono fruibile a tutti ogni forma di comunicazione nonché utili perché permettono di rendere utilizzabile in tempo reale ad esempio la redazione degli atti di un convegno, di un'assemblea o di una lezione universitaria.
Alcuni esempi pratici, per riflettere, su cosa oggi non è accessibile (o solo parzialemnte accessibile) alle persone sorde:
- tutte le informazioni fornite per via telefonica (numeri di emergenza e call center)
- servizi pubbici o privati privi di indicazioni non solo sonore ma anche visive
- cinema e teatri
- TV, soprattutto per quanto riguarda l'informazione, il dibattito in diretta e i programmi di intrattenimento
- indicatori delle uscite di emergenza con segnali non solo sonori ma anche luminosi
- università prive di sistemi di sottotitolazione in tempo reale