Con il termine sordità, si intende una diminuzione più o meno marcata dell’udito, che può essere dovuta a molteplici fattori e può manifestarsi sia alla nascita (determinando pesanti conseguenze sullo sviluppo linguistico e complessivo del bambino) che in età successive.
Ma la sordità non è tutta uguale!
Parlare di persone sorde senza fare le debite distinzioni crea confusioni, stereotipi e molta mala informazione. La sordità muta a seconda di alcuni fattori, tra i quali i più importanti sono: gravità della perdita uditiva e età dell'insorgenza.
Oggi si può fare molto contro la sordità. Grazie a diagnosi precoce, protesizzazione e logopedia, tutte le persone sorde, anche quelle che nascono con una sordità profonda, possono imparare efficacemente la lingua orale.
Ai genitori, diciamo che serve tempo, pazienza, dedizione e soprattutto imparare a non aver paura. I nostri bambini dovranno tutti avere la possibilità di imparare a parlare ed esprimersi liberamente, in maniera corretta. Per noi è importante che un bambino parli per libera scelta, emozione, curiosità, desiderio e piacere.
Agli adulti diciamo che l’ipoacusia acquisita è un difetto sensoriale molto frequente e che non ha nessun senso provare vergogna o imbarazzo. Le soluzioni oggi ci sono e sono spesso molto piccole e conformanti.
Riassumiamo brevemente i fattori che influiscono sulla tipologia di sordità sono:
- gravità della perdita uditiva in dB (decibell, misura di intensità del suono) valutata per le frequenze più importanti per la decodifica del linguaggio (500-1000-2000 Hz): sordità lieve, media, grave o profonda
- età di insorgenza della perdita uditiva: sordità prelinguale, perilinguale o postlinguale
- causa che ha determinato la sordità: sordità ereditarie, acquisite, sindromiche, non sindromiche etc etc
- sede della lesione: sordità trasmissiva o sordità sindromica
Riguardo alle misure (esami audiometrici) e cause (infettive, ereditarie, traumi) della perdita uditiva sarà il medico audiologo ad indagare caso per caso tramite esami clinici.